Un Muro Invisibile#BookReviews 

Un muro invisibile. Una bellissima storia, che commuove e fa riflettere.

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TRAMA: 

Harry è un ragazzino di quattro anni, il più piccolo di cinque fratelli. Il padre, un ebreo immigrato dalla Polonia, lavora alle manifatture tessili, sperperando gran parte del suo salario al pub e sfogando sui figli la rabbia per una vita di stenti. La madre manda avanti la famiglia come può, ricorrendo a mille espedienti. La loro povera casa si allinea con altre simili su una strada di ciottoli di una cittadina industriale nel nord dell’Inghilterra. Una strada come tante, ma solo in apparenza, perché al suo centro scorre un muro invisibile: gli ebrei da una parte, i cristiani dall’altra. Due mondi con usanze, credenze, pregiudizi diversi si fronteggiano, quasi non fossero parte di un’unica realtà, quella della miseria. La Prima Guerra Mondiale incombe, e con essa eventi che cambieranno per sempre la vita della famiglia, e quella della strada. Ma solo l’amore contrastato di Lily, la sorella maggiore di Harry, per Arthur, un ragazzo cristiano, sarà in grado di aprire una crepa nel muro, lasciando filtrare un raggio di luce.

 

Il nostro commento

 

Il libro, di cui parliamo in queste note, ha tra i tanti pregi quello di dimostrare che c’è sempre tempo per scrivere una bella storia. Infatti, l’autore Harry Bernstein l’ha scritto all’età di 94 anni, dopo la morte della moglie. E’ un libro autobiografico, che narra della storia della sua famiglia, di fede ebraica, nell’Inghilterra dei primi anni del Novecento.
L’autore, nato in Inghilterra e naturalizzato negli Stati Uniti, dove la famiglia si è trasferita poco dopo la prima guerra mondiale, è stato per tutta la vita un giornalista, anche impegnato nel cinema. E’ morto nel 2011 a New York City.
Il libro narra dell’infanzia di Harry in una piccola cittadina, con una buona presenza di industrie, nei primi anni del xx secolo. La storia, con le sue vicende e i suoi personaggi, si dipana lungo l’arco di un decennio. Un periodo in cui è evidente un grande disagio sociale, segnato da una grande povertà. Una condizione che segna molte famiglie di operai sfruttati, e pagati male, tanto da non consentire di vivere una dignitosa condizione sociale.
La strada, inserita all’interno di un quartiere operaio, in cui vive la famiglia del protagonista, è abitata da un lato da famiglie ebree, dall’altro da famiglie cristiane che, chiaramente, non si frequentano, e si discriminano.
Il muro invisibile è questa mancanza di comunicazione tra queste due culture diverse. All’interno di questa strada nasce un amore tra una ragazza ebrea e un ragazzo di fede cristiana. Sarà la forza di questo amore, che supera tutti gli ostacoli frapposti, e l’arrivo, dopo il matrimonio contrastato, di un nipotino, che riuscirà a vincere le diffidenze, e le incomprensioni, e consentirà l’abbattimento del muro invisibile.
E’ un libro di rara bellezza, la cui lettura è decisamente coinvolgente.
E’ un libro di personaggi, delineati con sapienza e certosina precisione, quello che ci consegna l’autore. Tra tutti i personaggi spicca il ruolo della madre del protagonista. Una donna di grande carattere, con una determinazione da prendere ad esempio. Donna di semplicità disarmante che, pur di dare dignità di vita ai suoi 5 figli, riesce a rimanere se stessa anche nelle situazioni più umilianti. Insomma fa di tutto pur di dare da mangiare ai figli. Di converso c’è il padre del protagonista, che vive poco la famiglia, di cui non si cura. Anzi prova odio per i suoi figli. Lavora in una sartoria, e spende quasi tutta la sua paga, ad ubriacarsi nei pub. E’ un uomo violento, per niente educato, e dannatamente egoista.
Sarah, Freddy, Lily, Arthur, la signora Green, sono alcuni dei personaggi di rilievo della storia.
Un libro da leggere per capire quanto l’amore, quando è puro, riesce a superare tutti gli ostacoli, e aiutare a superare anche le discriminazioni sociali e religiose.

 

Dettagli:

Copertina flessibile

Editore: Piemme (26 giugno 2013)

Collana: Pickwick

Lingua: Italiano

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